Tra il 1652 e il 1657 l'olandese J. Van Riebeek fondò la colonia del Capo. Nel XVII secolo avvenne l'insediamento degli inglesi nella zona del Capo che era destinato a imprimere una svolta profonda nella storia del paese. Il nuovo governo si propose l'ambizioso progetto di ricomporre l'oligarchia bianca intorno alla legittimazione della segregazione razziale all'interno e al riconoscimento dell'indipendenza del paese sul piano internazionale. Su premesse di rapido mutamento economico e sociale si assistette nel secondo dopoguerra ad una forte ripresa nazionalistica con l'avvento al potere di Malan. Bloccata ogni prospettiva di evoluzione pacifica l'opposizione nera venne radicalizzandosi alla fine degli anni Cinquanta sotto il governo del nazionalista H.F. Verwoerd. Una svolta si è tuttavia profilata agli inizi degli anni 70 con la ripresa dei movimenti neri radicali la cui capacità di mobilitazione sfociò nelle sollevazioni di massa. Le nuove rivolte hanno portato il presidente F.W. De Klerk ad avviare il superamento dell'apartheid e una progressiva liberalizzazione del regime. In tale progetto politico si sono inseriti il riconoscimento dell'African National Congress. Il 26/28-04-1994 si sono svolte le prime elezioni politiche a suffragio universale, che hanno segnato la nascita della nuova Repubblica Sudafricana. L'ANC ha conquistato la maggioranza e Nelson Mandela è stato nominato presidente.